Preferisci Leggere Questo Articolo in PDF? CLICCA QUI!
Noi chitarristi siamo dei cazzeggioni incorreggibili.
Partiamo con le migliori intenzioni, prendiamo la chitarra e i nostri bravi esercizi, e un minuto dopo, senza rendercene neanche conto, siamo già finiti a giocherellare con gli stessi vecchi lick di sempre, ormai “scavati sulla tastiera della chitarra”…
Non parliamo di quando già parti che ne hai poca voglia (di solito: lettura… prova a negarlo!). Anche quando sei bello motivato con i tuoi esercizi pronti da allenare, basta un niente: un lick che esce da solo sotto le dita, un riff, un suono… e la deriva cazzeggiona è lì, a far fuori tutta la buona volontà e a trascinarti in un circolo vizioso di risultati scarsi che portano a demotivazione che porta a impigrirsi che porta a risultati scarsi e così via, ad libitum…
E quindi?
C’è una soluzione? A parte i pochissimi capaci di focalizzare totalmente la propria attenzione per “dono naturale”: noi procrastinatori seriali? C’è speranza per noi?
Certo. Siamo qui per questo.
Nelle prossime righe (e nelle puntate che seguiranno, con approfondimenti dettagliati e un mucchio di istruzioni pratiche, da applicare subito alla tua pratica quotidiana), andiamo ad analizzare come Ottenere Il Massimo Dalle Proprie Sessioni Di Allenamento (pratica! PRAXIS!), andando a pescare direttamente dai consigli dei migliori.
In particolare, il grandissimo Howard Roberts, che oltre ad aver fondato il GIT (ora MI) ha rivoluzionato la didattica per chitarra anche attraverso un approccio scientifico, capace di integrare tutte le scoperte relative all’apprendimento applicato alla chitarra: psicologia cognitiva, neurologia, biologia, psicologia comportamentale…
Le prime volte che io sono stato sottoposto a questo tipo di approccio, confesso che mi puzzavano di fuffa. Ero scottato dalla marea di stronzate motivazionali che iniziavano a riempire il grande settore dell’apprendimento, e che nei fatti il tempo ha sgamato per quello che sono: parole. Nient’altro che parole.
Decisi di dargli una chance solo perché ormai mi ero imbarcato in quell’avventura, ci stavo investendo un mucchio di tempo, soldi e energia, e in fondo a propormela non erano dei maledetti “formatori”, no, erano la crema della crema dei chitarristi e dei didatti disponibili in Italia (e oltre).
Gente del livello di Gianfranco Diletti, Simonne Bassanesi, cosucce così.
Partivo scettico, ma un chance gliela dovevo.
Avrebbero cambiato la mia vita per sempre.
Insomma, si tratta di un insieme di “dritte” capaci di fare la differenza sul serio. Alcune saranno controintuitive, altre più di buon senso, ma tutte sono accomunate dal fatto di non essere semplici “intuizioni”. No. Sono tutte indicazioni che funzionano. Sono provate.
Val la pena di provarci sul serio…
Ripetiamo: OGNUNO di questi punti verrà approfondito nella PRAXIS-Newsletter in grande dettaglio (sei già iscritto, vero?). Intanto ecco uno sguardo d’insieme.
***
Indice
- 1 DECALOGO di TURBOPRATICA
- 1.1 Stabilisci Obiettivi, e che siano S.M.A.R.T.
- 1.2 Divide et Impera: FOCUS estremo su Dettagli Minimi
- 1.3 V-I-S: Visualizza-Immagina-Suona
- 1.4 Zero Errori: ciò che apprendi diventa una certezza (Autodiagnosi)
- 1.5 Apprendimento vs Ripetizioni
- 1.6 Repertorio: la Musica te la insegna la Musica
- 1.7 Agenda+Metodo=Successo
- 1.8 Metti In Pratica (praxis!). Facci musica
- 1.9 Ear Training: ci vuole ORECCHIO
- 1.10 Allena la TurboPRATICA
DECALOGO di TURBOPRATICA
Stabilisci Obiettivi, e che siano S.M.A.R.T.
Specifici, Misurabili, Attuabili, Realistici, Temporali. Il resto è fuorviante, ti depista.
Divide et Impera: FOCUS estremo su Dettagli Minimi
In fase di apprendimento: FRAMMENTA il materiale nuovo, lavoro su piccole porzioni infallibili, di pochissime note (però diventa “il Signore Vivente” di quelle 4 note!!)
V-I-S: Visualizza-Immagina-Suona
Esegui il materiale nuovo “virtualmente”, SENZA chitarra: sensazioni, movimenti, suono… Le dita devono sapere esattamente cosa fare PRIMA di farlo davvero.
Zero Errori: ciò che apprendi diventa una certezza (Autodiagnosi)
Perfezione assoluta! Se un errore capita, isola l’elemento critico minimo e lavora solo su quello (sennò ripeti l’errore, e diventi bravissimo… a fare quell’errore!)
Apprendimento vs Ripetizioni
Una volta che il materiale nuovo è sotto controllo, ripetilo ad oltranza per fissarlo nella memoria muscolare!!
Repertorio: la Musica te la insegna la Musica
Lo scopo del Suonare è fare Musica, mica esercizi. Quelli servono, certo, ma nessun esercizio al mondo può sostituire l’insegnamento che ti arriva dalla Musica vera.
Agenda+Metodo=Successo
Abituati al successo e rinforzalo con i tuoi costanti progressi reali: 1. tieni un’agenda; 2. misura le tue performance; 3. ripassa costantemente.
Metti In Pratica (praxis!). Facci musica
Qualsiasi cosa tu stia studiando, USALA da subito in contesti reali, fai di tutto per tirarci fuori… MUSICA!!
Ear Training: ci vuole ORECCHIO
Conoscere e riconoscere i suoni è la priorità assoluta. Allena l’orecchio in qualsiasi cosa tu eserciti, ad esempio: Canta I Nomi Delle Note Che Suoni. Sempre.
Allena la TurboPRATICA
Non cadere nella trappola dei vecchi sistemi! Applica sempre le tecniche di TurboPratica, con Impegno, Dedizione, Focus e con l’Entusiasmo del principiante!
***
NB: se vuoi il Decalogo di TurboPRATICA in formato PDF per averlo sempre sotto controllo, vai qui!
Se invece vuoi il libro completo TurboPRATICA per CHITARRSTI (68 pagine di puro concentrato di Formazione al Top, con tutto-ma-proprio-tutto quello che ti serve per trasformare immediatamente la tua pratica sulla chitarra e diventare finalmente il chitarrista che vuoi essere) scrivi a info@guitarpraxis.com e lascia i tuoi dati, ti verrà spedito direttamente a casa tua!
Ricorda: iscriviti alla PRAXIS-Newsletter per avere dei Focus regolari su ciascuno di questi punti, con analisi, dettagli, schede personalizzate da applicare alla tua pratica quotidiana…