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“Improvvisare sugli Accordi”: è probabile che ti sia capitato di sentire questa espressione, ma…
… che cosa vuol dire?!?
Suonare “scale”…
Proviamo a fare un ragionamento al contrario, partendo da quello che probabilmente ti capita di suonare normalmente quando devi improvvisare in un certo contesto (su una base, a una jam, con la band):
- guardi in che tonalità è il brano;
- scegli la scala corrispondente;
- LET’S GOOO!!
A cavallo della scala e poi, via, al galoppo, senza freni per le praterie della base!
Intendiamoci: questo tipo di approccio funziona anche, entro certi limiti, ma solo in contesti molto specifici.
Per esempio, potrebbe funzionare in “ambiente armonico” statico…
… cioè dove non ci sono veri e propri “giri di accordi”, ma piuttosto un basso ostinato, un riff… insomma, un contesto modale.
Se suoni rock, per esempio, magari in qualche versione “dura” (dal classic rock fino a praticamente tutto il metal), è probabile che quando improvvisi tu ti ritrovi a farlo sopra dei riff, giusto?
La stessa cosa succede in certo funk e tutte quelle volte in cui non ci sono i meccanismi tonali abituali.
In quei casi ok, può anche andare: magari rischi di “perderti”, di non sapere più dove sei nella struttura, e soprattutto rischi di finire col suonare un po’ sempre le stesse cose…
… ma d’altra parte è anche vero che puoi sopperire con un Fraseggio grandioso!
Suonare sugli Accordi
Cosa succede però se al posto di un riff devi improvvisare su un vero e proprio “giro di accordi”?
In quel caso, suonare “la scala giusta”… non basta!
Anzi, potrebbe capitarti di suonare tutte note appartenenti alla scala (che quindi secondo la logica dei contesti statici “vanno bene”) e uscirtene fuori con cose assolutamente orribili!
È un giro banale, il famigerato “giro di Do”. Gli accordi sono tutti in tonalità di Do maggiore, e anche le note della melodia sono tutte rigorosamente nella scala di Do maggiore.
Tutto bene, quindi?
Assolutamente NOOOO!! Senti che roba orribile:
Schifo! Orrore! Raccapriccio!
Che cosa è successo?
È successo che le note erano sì appartenenti alla scala, ma “cozzavano” con gli accordi sottostanti!
In pratica: quando ci sono degli accordi, non tutte le note della scala ci stanno sopra ugualmente bene!
Questa non è una cosa di poco conto:
è una vera e propria Rivoluzione nel modo di pensare mentre improvvisi!
Quindi, come si fa a improvvisare sugli accordi?
È chiaro a questo punto che improvvisare sugli accordi è qualcosa di piuttosto complesso:
- intanto per cominciare devi… conoscere gli accordi!
- poi devi essere in grado di “srotolarli” nei rispettivi arpeggi;
- devi conoscere tutti gli arpeggi in tutte le posizioni;
- e infine, devi saperli gestire in tempo reale mentre la base scorre!!
Insomma, una roba mica da ridere, no?
Ora, la cattiva notizia è che sì, devi sapere e saper fare tutte quelle cose lì, non si scappa.
La buona notizia è che quello è il punto di arrivo, NON di partenza!
Ancora vedo in giro troppi “maestri” che per insegnare a improvvisare sugli accordi pretendono di partire da una sconfinata litania di arpeggi da imparare a memoria e poi, forse… chissà… magari un giorno sarai pure in grado di suonarli…
Poi grazie che tutti dicono che improvvisare sugli accordi “è difficile”!
È difficile… se lo impari a quel modo lì!
È come andare da un bambino di prima elementare, sbattergli sul banco il dizionario e intimargli: «Ehi, tu: entro la fine del liceo dovrai imparare tutto questo a memoria!»
Ovviamente non funziona così.
Non è così che abbiamo imparato a parlare (anzi, casomai così si studiano le lingue morte come il latino e il greco… e l’inglese scolastico, ahimè!)
Hai imparato a parlare la tua lingua madre smozzicando pezzetti di parole, sillabe scomposte, assemblando elementi-base in maniera primitiva, MA…
… costruendo con questi elementi dei pezzi di SENSO!
Improvvisare sugli accordi è esattamente lo stesso: anziché dedicarti a uno studio enciclopedico degli arpeggi e aspettare di essere arrivato in fondo a quello prima di suonare…
… sarà mica il caso di iniziare da subito a SENTIRE quello che stai suonando?
Abbiamo già visto come funziona il processo dell’improvvisare: nella prossima puntata cercheremo di capire come funziona invece la Selezione delle Note, dagli Arpeggi alle estensioni a tutto quanto.
Nel frattempo, che ne dici di cercare delle basi con dei giri di accordi e provare A ORECCHIO ad assecondare nelle tue improvvisazioni quello che succede “sotto”?
Perché è importante “capire”, certo.
Ma SENTIRE viene prima, e di sicuro aiuta a capire meglio.
Chitarra in mano,
buona praxis!
il coccia